West Nile, Rezza: “In Campania tasso di letalità alto, possibili casi non segnalati”

Ivan Lombardo

Agosto 1, 2025

Il fenomeno del virus West Nile continua a destare preoccupazione in Italia, con un’analisi dei dati recenti che mette in evidenza un significativo squilibrio tra il numero di decessi e quello delle infezioni. Gianni Rezza, ex direttore della Prevenzione del Ministero della Salute e attuale professore di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha condiviso le sue osservazioni attraverso un post su Facebook, sottolineando la necessità di approfondire la questione.

Analisi dei focolai di West Nile in Campania

Rezza ha messo in luce, in particolare, la situazione in Campania, dove il rapporto tra i decessi e i casi di infezione appare preoccupante. Secondo le sue parole, questo potrebbe indicare una sottostima dei casi neuroinvasivi nella regione, oppure una maggiore età media delle persone infette. La prima ipotesi, relativa alla sottostima, non convince del tutto, poiché i casi gravi tendono ad essere più facilmente identificabili. Tuttavia, il tasso di letalità registrato tra i casi campani è decisamente elevato.

Il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornato al 31 luglio 2025, ha riportato un totale di 89 casi di West Nile in Italia, di cui 40 forme neuroinvasive e 8 decessi. Il Lazio è stato il più colpito, con 58 casi (23 neuroinvasivi e 2 decessi), mentre la Campania ha registrato 16 casi (10 neuroinvasivi e 5 decessi). Insieme, queste due regioni rappresentano oltre l’80% dei casi totali e dei decessi. Rispetto allo scorso anno, quando erano stati segnalati 36 casi, si evidenzia una maggiore attività virale, con un incremento atteso nel mese di agosto.

Distribuzione dei focolai in Italia

Rezza ha chiarito che, al momento, non esiste un allerta nazionale per il virus West Nile, poiché i focolai sono localizzati in specifiche aree del Paese. Il Nord Italia, in particolare, sembra essere meno colpito. Tuttavia, è fondamentale intensificare gli sforzi di prevenzione nelle zone interessate, implementando misure come disinfestazioni, uso di zanzariere e protezioni individuali. Inoltre, è importante monitorare le donazioni di sangue, poiché il virus può essere trasmesso anche in questo modo.

Rispetto ad altre malattie trasmesse da vettori, come Dengue e Chikungunya, la presenza di serbatoi animali, come gli uccelli, complica le operazioni di eradicazione. Pertanto, il controllo delle zanzare rimane un elemento cruciale nella strategia di prevenzione e contenimento del virus West Nile.

L’attenzione e la vigilanza rimangono alte, con la speranza che le misure adottate possano ridurre l’impatto di questa infezione, che continua a rappresentare una sfida per la salute pubblica in Italia.