Il 1° agosto 2025, l’Unione ambulatori e poliambulatori (Uap) ha reso noto un comunicato in cui esprime preoccupazioni riguardo al Testo Unico della legislazione farmaceutica presentato dal Governo il 31 luglio alla Camera dei deputati. Mariastella Giorlandino, presidente di Uap, ha sottolineato le problematiche connesse a tariffe sottocosto, rimborsi sbilanciati e conflitti d’interesse. La posizione dell’Uap si contrappone alle affermazioni del Governo, che definisce il nuovo impianto normativo come “chiaro e coerente”.
Le criticità evidenziate dall’uap
Nella nota, l’Uap ha messo in luce cinque richieste fondamentali per il Governo e il Parlamento. La prima riguarda l’allineamento tariffario tra farmacie e strutture accreditate per prestazioni equivalenti. Attualmente, le tariffe stabilite dal D.M. 25 novembre 2024 risultano insufficienti a coprire i costi di erogazione delle prestazioni sanitarie. Ad esempio, per un Elettrocardiogramma (Ecg) il rimborso è fissato a soli 11,62 euro, mentre le farmacie possono ricevere fino a 26 euro per lo stesso servizio. Queste disparità non solo compromettono la qualità delle prestazioni, ma contribuiscono anche ad aumentare le liste d’attesa.
In secondo luogo, l’Uap ha chiesto una revisione del nomenclatore per adeguare le tariffe ai costi reali. La terza richiesta riguarda la necessità di una moratoria sui rimborsi alle farmacie che operano al di fuori della sperimentazione, con una verifica da parte della Corte dei conti. La trasparenza dei flussi finanziari è un altro punto cruciale, con l’Uap che richiede la pubblicazione entro il 30 settembre 2025 di dati relativi a volumi, costi e qualità delle prestazioni.
Conflitti d’interesse e richieste di trasparenza
Un altro aspetto sollevato dall’Uap riguarda i conflitti d’interesse. L’organizzazione ha evidenziato che il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, promotore del Testo Unico, ha in passato detenuto partecipazioni in farmacie e cliniche private. Questo solleva interrogativi sulla trasparenza e sull’imparzialità nella gestione della riforma.
L’Uap ha anche elencato quattro criticità specifiche nel suo documento. La prima è il pagamento di tariffe sottocosto per le strutture accreditate, che non coprono nemmeno i costi vivi. La seconda riguarda i rimborsi maggiorati per le farmacie, che violano il principio di parità di trattamento. La terza critica concerne l’assenza di requisiti minimi per le prestazioni strumentali in farmacia, e infine, la quarta si riferisce al conflitto d’interessi istituzionale che caratterizza il settore.
Le conseguenze delle attuali politiche sanitarie
Uap ha concluso il suo comunicato affermando che non si può parlare di efficienza e sostenibilità nel sistema sanitario se si continuano a favorire pratiche che danneggiano le strutture che rispettano i requisiti. La presidente Giorlandino ha ribadito che i fondi per il settore esistono, ma sono distribuiti in modo sbagliato, a favore di chi ha meno requisiti e a discapito di chi li rispetta pienamente. La necessità di un cambiamento è quindi evidente, secondo l’Uap, per garantire un sistema sanitario più equo e funzionale.