Con Ozempic si perde peso in modo rapido, ma dopo la sospensione il corpo torna indietro: ecco cosa mostra uno studio condotto su oltre 2.400 pazienti.
Dimagrire rapidamente, senza passare per diete estreme o ore in palestra, è il sogno di molti. Farmaci come Ozempic e Wegovy, a base di semaglutide, sembrano rendere possibile ciò che fino a pochi anni fa sembrava impensabile: perdere peso con costanza, diminuire la fame, ritrovare un certo benessere. Ma cosa succede quando il trattamento si interrompe? Secondo uno studio condotto da un team dell’Ospedale del Popolo dell’Università di Pechino, il corpo non dimentica facilmente il peso perduto. E cerca, con ostinazione, di tornare indietro.
Il corpo reagisce alla perdita di peso come a una minaccia
Lo studio ha analizzato i dati di oltre 2.400 pazienti che avevano seguito terapie dimagranti con farmaci GLP-1, tra cui appunto Ozempic e Wegovy. I risultati mostrano un fenomeno ricorrente: dopo l’interruzione del farmaco, il peso ricomincia a salire lentamente ma in modo costante. In otto settimane, in media, i soggetti avevano riacquistato 1,5 kg. Dopo dodici settimane, erano già 1,8. A venti settimane, si arrivava a 2,5 kg.
Questi numeri potrebbero sembrare contenuti, ma mostrano una tendenza chiara e preoccupante: anche chi prosegue con una dieta bilanciata, sport e controllo alimentare, non riesce a evitare l’effetto rimbalzo. Il motivo? Il nostro corpo interpreta la perdita di peso come un segnale di pericolo e attiva meccanismi di compensazione.

Durante la fase di dimagrimento, la leptina diminuisce (quindi ci sentiamo meno sazi), mentre la grelina aumenta (quindi abbiamo più fame). Il metabolismo si abbassa e anche il corpo, in stato di allerta, tende a conservare più energia. È come se il tessuto adiposo avesse una memoria metabolica: ricorda il vecchio peso e cerca in tutti i modi di riportarci a quello.
Farmaci efficaci, ma non sono una soluzione definitiva
Ozempic funziona. Nessuno lo nega. Durante la terapia, l’appetito cala, il peso scende, e la qualità della vita migliora. Ma c’è un problema strutturale: appena il trattamento finisce, gli effetti svaniscono. È un po’ come togliere gli occhiali a chi è miope: non è che la vista guarisce da sola. Senza il farmaco, il corpo riprende i vecchi meccanismi.
Questo apre domande cruciali per la medicina e la sanità pubblica:
Va assunto per tutta la vita?
Chi coprirà i costi a lungo termine?
Quali effetti può avere dopo anni di utilizzo?
Nel frattempo, la ricerca sta lavorando su farmaci di nuova generazione, che combinano diversi principi attivi per ridurre ancora di più l’appetito e limitare l’effetto rimbalzo. Ma servono anni prima che queste alternative siano disponibili e sicure. Intanto, la gestione dell’obesità resta una sfida complessa, in cui farmaci come Ozempic sono strumenti utili, ma non risolutivi da soli.
L’aspetto più delicato riguarda la percezione del problema: l’obesità non è una colpa, né una questione di debolezza. È una malattia cronica, che coinvolge cervello, ormoni, intestino e relazioni sociali. Serve una gestione a lungo termine, non una corsa al peso ideale da ottenere in poche settimane.