Gwyneth Paltrow svela dettagli su Harvey Weinstein e Brad Pitt nella sua biografia

Ivan Lombardo

Luglio 29, 2025

L’autrice Amy Odell, con la sua opera “Gwyneth: The Biography“, offre uno sguardo approfondito sulla vita e la carriera di Gwyneth Paltrow, l’attrice premio Oscar che ha saputo conquistare Hollywood e il mondo degli affari. Il libro rivela aneddoti e dettagli inediti, tracciando un percorso che va dalle sue prime esperienze nel cinema alle sue attuali imprese imprenditoriali.

Le esperienze con Harvey Weinstein

Nel corso della biografia, Odell racconta delle interazioni tra Gwyneth Paltrow e l’ex produttore cinematografico Harvey Weinstein, un tema centrale per comprendere la vita professionale dell’attrice. Durante un provino per “Prince of Jutland” negli anni ’90, Paltrow si trovò di fronte a Weinstein e alla produttrice Meryl Poster al Peninsula Hotel di Beverly Hills. Nonostante il suo talento, Weinstein decise di non ingaggiarla, ritenendo che il ruolo contenesse scene di nudo inappropriate per la figlia del regista Bruce Paltrow. Il film, intitolato “Royal Deceit“, uscì nel 1994 e vide la partecipazione di attori come Christian Bale e Kate Beckinsale.

Il libro di Odell non si limita a raccontare questo episodio, ma esplora anche il contesto più ampio delle molestie sessuali che hanno caratterizzato l’industria cinematografica. Nel 2017, Paltrow si unì al movimento #MeToo, denunciando le pressioni subite da Weinstein, che le consigliò di indossare un abito sexy agli MTV Video Music Awards del 1996. Paltrow, però, scelse un tailleur di velluto rosso, attirando l’attenzione del pubblico giovanile, cruciale per la promozione del suo film “Emma“. Odell sottolinea come le scelte di Paltrow fossero strategiche, poiché miravano a costruire la sua immagine di star.

Le accuse di plagio e le nomination agli Oscar

Un altro capitolo controverso della biografia riguarda le accuse di plagio relative alla sceneggiatura di “Shakespeare in Love“. Secondo quanto riportato, Paltrow avrebbe ricevuto il copione grazie all’interesse del regista John Madden, il quale aveva già collaborato con lei in precedenza. Weinstein, in una conversazione con Paltrow, si lamentò di come fosse stata “derubata” della nomination agli Oscar per il suo ruolo in “Emma“. Nonostante non fosse stata considerata una candidata, Weinstein sembrava aver promesso a Paltrow una nomination, alimentando tensioni e aspettative.

Il libro rivela anche che Paltrow avrebbe impedito a Russell Crowe di partecipare a “Delitto perfetto” a causa di una loro precedente relazione. Secondo il regista Andrew Davis, Paltrow non voleva che Crowe fosse nel film, portando a una scelta che alla fine favorì Viggo Mortensen.

Il cambiamento di carriera e l’amicizia con Madonna

Dopo il successo di “Shakespeare in Love“, Gwyneth Paltrow decise di interrompere la sua collaborazione con Miramax, esprimendo il desiderio di avere un maggiore controllo sulla sua carriera e sui suoi guadagni. Odell riporta che Paltrow si era trasformata da una giovane attrice amichevole a una star con ambizioni commerciali elevate. Un amico dell’epoca ricordò come l’attrice fosse diventata più orientata al profitto, un cambiamento che rifletteva il suo desiderio di affermarsi nel settore.

In un altro passaggio significativo, Odell narra di un episodio che ha segnato la fine dell’amicizia tra Paltrow e Madonna. Le due donne si trovavano in vacanza quando un comportamento brusco della pop star nei confronti di sua figlia Lourdes portò a una frattura. Chris Martin, allora compagno di Paltrow, avrebbe espresso il suo disappunto, definendo Madonna “terribile”. Questo evento segnò il punto di non ritorno nella loro relazione, come confermato da Odell.

La biografia di Amy Odell non solo esplora i successi e le sfide di Gwyneth Paltrow, ma offre anche una riflessione su come le esperienze personali e professionali dell’attrice abbiano contribuito a definirne l’immagine pubblica. Con oltre 200 interviste a persone che hanno avuto un ruolo nella sua vita, “Gwyneth: The Biography” si propone come un’opera fondamentale per comprendere la complessità di una delle figure più controverse di Hollywood.