Inizia la ricostruzione dell’edificio Città della Scienza distrutto da un incendio

Diletta Rossi

Luglio 28, 2025

La ricostruzione di Città della Scienza, il museo scientifico di Napoli distrutto da un incendio nel 2013, sta finalmente prendendo forma. Durante una conferenza stampa tenutasi il 15 gennaio 2025, Riccardo Villari, presidente di Città della Scienza, ha fornito aggiornamenti significativi sull’andamento delle indagini relative al rogo e sui progressi nella pianificazione della nuova struttura. Villari ha sottolineato l’importanza di restituire un luogo di apprendimento e scoperta alla comunità, che ha mostrato un forte impegno per la ricostruzione.

Investimenti e piani di ricostruzione

Villari ha rivelato che il costo totale della ricostruzione è stimato intorno ai 70 milioni di euro. Attualmente, sono stati stanziati circa 21 milioni e mezzo di euro provenienti dai fondi FSC 2007-2013 per il primo lotto funzionale del progetto. Questi fondi, che rischiavano di andare persi, sono stati riattivati e riassegnati per garantire l’avvio dei lavori. Il presidente ha evidenziato l’importanza di avere accesso immediato a queste risorse finanziarie, per permettere una rapida cantierizzazione dell’opera. La ricostruzione del museo, che ha una lunga e complessa storia, è ora a un punto cruciale, con la necessità di completare l’intero progetto in lotti funzionali, simile al metodo utilizzato in passato per il vecchio museo.

Tempistiche e prossimi passi

La fase istruttoria è stata completata, e ora si procederà con la gara d’appalto, la cui assegnazione dovrà avvenire entro 60 giorni. Villari prevede che i lavori di cantiere possano iniziare tra quattro mesi, con un avvio stimato per inizio 2026, tenendo conto delle tempistiche burocratiche necessarie. Questo rappresenta un passo fondamentale per il rilancio di Città della Scienza, un’infrastruttura che non solo rappresenta un simbolo di resilienza, ma anche un centro di innovazione e apprendimento per le giovani generazioni.

Risoluzione delle difficoltà finanziarie

Villari ha anche affrontato la questione delle difficoltà economiche che ha dovuto affrontare l’ente. Quando è iniziato il lavoro di rilancio, Città della Scienza presentava un debito di 20 milioni di euro. La priorità è stata quella di risolvere la situazione debitoria e garantire il pagamento degli stipendi ai dipendenti, che non ricevevano compensi da tempo. Ora, con la nuova fase di sviluppo, Villari esprime ottimismo per il futuro dell’istituzione, sottolineando l’importanza di creare un ambiente che parli di scienza e modernità, in grado di attrarre e ispirare le nuove generazioni.