Fabrizio Gifuni, noto attore italiano, esprime la sua continua insoddisfazione artistica con una citazione di Samuel Beckett: “Fallire sempre, fallire ancora, fallire meglio”. In un’intervista, Gifuni rivela che questa mentalità lo spinge a cercare sempre di più e a migliorarsi. Il suo prossimo progetto, “Portobello“, diretto da Marco Bellocchio, rappresenta un ulteriore passo nella sua carriera. La serie, che sarà presentata in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia dal 27 agosto al 9 settembre 2025, è la prima produzione originale italiana di Warner Bros. Discovery per la nuova piattaforma di streaming HBO Max, prevista per il lancio nei primi mesi del 2026.
La trama di Portobello
“Portobello” narra uno degli errori giudiziari più clamorosi della storia italiana, quello che ha coinvolto il presentatore televisivo Enzo Tortora negli anni ’80. La serie, scritta da Marco Bellocchio insieme a Stefano Bises, Giordana Mari e Peppe Fiore, è prodotta da Our Films e Kavac Film, in collaborazione con Arte France, Rai Fiction e The Apartment Pictures. Il cast include, oltre a Gifuni nel ruolo di Enzo Tortora, attori come Lino Musella, Romana Maggiora Vergano, Barbora Bobulova, Carlotta Gamba, Alessandro Preziosi, Fausto Russo Alesi e Salvatore D’Onofrio. Gifuni descrive il suo ruolo come una sfida entusiasmante e complessa, sottolineando che Bellocchio sarà il principale comunicatore della visione artistica della serie.
Il successo di Il tempo che ci vuole
Recentemente, Fabrizio Gifuni ha presentato il film “Il tempo che ci vuole” di Francesca Comencini al Festival di Cinema di Tavolara, dove ha ricevuto calorosi applausi. Questo film racconta la storia di un padre e una figlia, Luigi e Francesca Comencini, esplorando temi di fragilità e fallimento in un’epoca in cui le nuove generazioni si sentono sotto pressione per avere successo. L’attore condivide la sua esperienza personale di cadute e difficoltà, riflettendo su come la sua lentezza e fragilità siano diventate parte integrante della sua identità artistica.
La regia e il futuro di Gifuni
Sonia Bergamasco, moglie di Gifuni, ha recentemente debuttato alla regia cinematografica con “Duse the Greatest“. Quando gli viene chiesto se abbia mai pensato di dirigere, Gifuni risponde che attualmente non è tra i suoi progetti. Dopo oltre vent’anni di teatro, il suo approccio alla recitazione rimane quello di un interprete puro, mentre considera la regia come una possibile necessità futura.
Personaggi storici e l’impatto sulla carriera
Nel corso della sua carriera trentennale, Gifuni ha interpretato numerosi personaggi storici reali, da Aldo Moro a Franco Basaglia, fino a Enzo Tortora. Queste figure, che hanno lasciato un segno profondo nella storia contemporanea, continuano a influenzare la sua arte. L’attore riflette su come ogni personaggio lo abbia aiutato a crescere e a scoprire nuove sfide, mantenendo viva la sua curiosità e passione per il mestiere.
Le emozioni del palcoscenico e il futuro artistico
Nonostante gli anni passati, Fabrizio Gifuni non ha mai smesso di provare emozione nel suo lavoro. La sua collaborazione con Marco Bellocchio, che lo ha diretto in quattro occasioni, ha creato un legame artistico profondo. L’attore si emoziona anche per i colleghi e per il talento che emerge, come nel caso di Romana Maggiora Vergano. Riguardo ai film indimenticabili, Gifuni menziona “La meglio gioventù” come un’opera speciale, legata a ricordi condivisi con i suoi co-protagonisti.
Dopo il progetto su Enzo Tortora, l’attore prevede di continuare a lavorare a teatro, portando in scena opere su Pasolini e Moro, mentre il suo viaggio artistico continua a svilupparsi.