Sclerosi multipla e maternità: la neurologa Marfia sottolinea l’importanza di un percorso personalizzato

Diletta Rossi

Luglio 25, 2025

Il 25 luglio 2025, Girolama Alessandra Marfia, responsabile della UOSD Sclerosi Multipla presso il Policlinico Tor Vergata di Roma e professoressa di Neurologia all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, ha condiviso importanti informazioni riguardo alla maternità per le donne affette da sclerosi multipla. In un articolo pubblicato su livinglikeyou.com, Marfia ha sottolineato che, dopo una diagnosi di sclerosi multipla, la maternità è un obiettivo raggiungibile e che è fondamentale discuterne con il neurologo per pianificare un percorso di cura condiviso.

Gravidanza e sclerosi multipla: un approccio sicuro

Marfia ha affermato che la gravidanza è più sicura quando la malattia è ben controllata attraverso la terapia. Questo approccio riduce il rischio di ricadute, soprattutto nel periodo delicato dopo il parto. La neurologa ha avvertito che concepire subito dopo la diagnosi, soprattutto se la malattia è attiva, non è consigliabile. È essenziale stabilizzare la patologia prima di considerare la maternità. In passato, il tema della gravidanza era considerato secondario per le donne con sclerosi multipla, ma oggi è parte integrante della gestione della malattia, grazie ai progressi nelle terapie e a un approccio personalizzato.

La sclerosi multipla colpisce prevalentemente le donne, con un rapporto di circa 3 a 1 rispetto agli uomini, e viene diagnosticata in età fertile, tipicamente tra i 20 e i 40 anni. Marfia ha evidenziato l’importanza di affrontare il tema della maternità sin dall’inizio, poiché non farlo può generare ansia e frustrazione, compromettendo il benessere psicologico della donna e la sua adesione alle cure.

Opzioni terapeutiche e desiderio di maternità

Oggi, esistono numerosi farmaci efficaci per la sclerosi multipla, e la scelta della terapia può essere influenzata dal desiderio di maternità. La neurologa ha chiarito che non è necessario rinunciare alla terapia per diventare madri. Un trattamento adeguato non solo protegge la salute della madre, ma anche quella del bambino, prevenendo il rischio di riattivazione della malattia dopo il parto. È importante anche considerare eventuali malattie autoimmuni associate alla sclerosi multipla, che possono influenzare la fertilità. La patologia in sé non compromette la capacità riproduttiva; tuttavia, l’età avanzata alla quale molte donne decidono di avere figli, spesso oltre i 35 anni, potrebbe ridurre la fertilità.

Il progetto SMamma al Policlinico Tor Vergata

Per rispondere ai bisogni delle donne con sclerosi multipla che desiderano avere figli, dal 2015 è attivo il progetto SMamma presso il Policlinico Tor Vergata. Marfia ha spiegato che è stato creato un ambulatorio dedicato alla gravidanza, che sta vedendo un aumento di donne che vi accedono in fase di pianificazione familiare, prima del concepimento. L’approccio è multidisciplinare e coinvolge neurologi, ginecologi, ostetrici, esperti di fertilità e psicologi. Questa collaborazione consente di sviluppare percorsi personalizzati, integrando il desiderio di maternità nel piano terapeutico e creando un’alleanza solida tra medico e paziente.

Uno dei punti di forza del progetto SMamma è il supporto continuo durante tutte le fasi della maternità, dalla pianificazione al postpartum. Si discute in anticipo del tipo di parto e dell’anestesia epidurale, che non è controindicata. Inoltre, si affrontano temi come l’allattamento e la ripresa della terapia dopo il parto, per ridurre il rischio di ricadute e garantire la salute a lungo termine della madre. Grazie a questo approccio, solo il 4% delle pazienti arriva al concepimento senza terapia, e l’aderenza al percorso di cura rimane elevata.

Un modello innovativo in Italia e in Europa

Il progetto SMamma rappresenta un’esperienza unica in Italia e, probabilmente, anche a livello europeo, formalizzando un percorso diagnostico-terapeutico integrato all’interno di un’azienda ospedaliera. Marfia ha concluso affermando che sarebbe importante creare una rete nazionale tra i Centri Sclerosi Multipla, identificando quelli con competenze specifiche nella gestione della maternità, similmente a quanto avviene per altre condizioni croniche complesse. In questo contesto, la telemedicina potrebbe fornire un supporto prezioso per le pazienti.