La 41a edizione del Premio giornalistico Colombe d’Oro per la pace si svolgerà a Roma il 18 ottobre 2025. Questo evento, organizzato dall’Archivio Disarmo, un centro studi dedicato alla pace, ha annunciato i nomi dei vincitori, una decisione presa all’unanimità dalla Giuria composta da figure di spicco come Fabrizio Battistelli, Giovanna Botteri e Andrea Riccardi. Quest’anno, il riconoscimento va a tre giovani giornalisti provenienti da Gaza, che hanno dimostrato un impegno straordinario nel documentare la difficile realtà della loro terra.
Il premio e i vincitori
Il Premio Colombe d’Oro per la pace è giunto alla sua 41a edizione e rappresenta un’importante iniziativa per valorizzare il lavoro di chi si impegna a diffondere informazioni in contesti di conflitto. I tre premiati di quest’anno sono Aya Ashour, Fatena Mohanna e Alhassan Selmi, tutti e tre attivi a Gaza. La Giuria ha voluto evidenziare il coraggio e la determinazione di questi professionisti, la cui vita è spesso in pericolo a causa della situazione instabile nella regione.
Aya Ashour, giovane giornalista, ha collaborato con Il Fatto Quotidiano per documentare le condizioni di vita nella Striscia di Gaza, mettendo in luce le difficoltà affrontate dalle donne in particolare. Grazie all’intervento del Ministero degli Affari Esteri italiano, ha potuto recarsi all’Università per Stranieri di Siena per proseguire i suoi studi. La sua storia è un simbolo della lotta per il diritto all’informazione e all’istruzione.
Fatena Mohanna è una fotografa che vive e lavora a Gaza. Le sue immagini, potenti e toccanti, raccontano la vita quotidiana di una popolazione sotto assedio, offrendo una narrazione visiva della tragedia che si sta consumando. Le sue fotografie, insieme al lavoro di Alhassan Selmi, sono state utilizzate in un recente reportage trasmesso da Presa Diretta su Rai 3.
Alhassan Selmi, anch’egli vincitore del premio, è un fotoreporter e videomaker che fornisce contenuti a emittenti internazionali. Vive in condizioni di assedio a Gaza e documenta gli eventi tragici che colpiscono la sua comunità, dalle crisi umanitarie ai blackout. Attraverso il suo lavoro, dà voce a chi vive in prima linea nel conflitto.
Il messaggio di Fabrizio Battistelli
Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo, ha sottolineato il significato del premio, che non è mai stato un riconoscimento contro qualcuno, ma piuttosto a favore di iniziative che promuovono la pace. Con la violenza che attualmente affligge Gaza, Battistelli ha ribadito l’urgenza di porre fine al conflitto, affermando che la popolazione deve poter tornare a vivere in sicurezza. Il Premio è sostenuto dalle Cooperative aderenti a Legacoop, che si uniscono a questa causa per supportare la diffusione di una cultura di pace e giustizia.
L’evento del 18 ottobre a Roma rappresenterà non solo un riconoscimento per i vincitori, ma anche un momento di riflessione su quanto sia fondamentale il lavoro dei giornalisti in contesti di crisi. La loro voce è un elemento cruciale per comprendere e affrontare le sfide che il mondo contemporaneo presenta.