Farmaci: l’Ema approva donanemab, i neurologi parlano di svolta contro l’Alzheimer

Diletta Rossi

Luglio 25, 2025

Il 25 luglio 2025 rappresenta una data significativa per la **neurologia clinica**, con l’approvazione da parte dell’**Agenzia europea per i medicinali** (Ema) di **donanemab**, un nuovo farmaco per il trattamento della **malattia di Alzheimer** in fase iniziale. Questo passo avanti è stato accolto con entusiasmo dalla **comunità scientifica**, che vede in questo farmaco una potenziale svolta nella lotta contro una delle **malattie neurodegenerative** più diffuse.

Il parere positivo dell’ema

Alessandro Padovani, presidente della **Società italiana di neurologia** (Sin), ha commentato l’importanza di questa approvazione, definendola “un’ulteriore pietra miliare nella storia della neurologia clinica e della medicina europea”. Il **Comitato per i medicinali per uso umano** (Chmp) dell’Ema ha riconosciuto l’efficacia di donanemab nel rallentare la progressione della malattia nei pazienti con accumulo documentato di **beta-amiloide**. Questo farmaco si aggiunge a quelli già autorizzati negli **Stati Uniti** e in **Giappone**, segnando un passo decisivo verso una terapia modificante la malattia.

Necessità di un ripensamento del modello assistenziale

Marco Bozzali, presidente della **Società italiana per le demenze** (Sindem), ha sottolineato che l’introduzione di questa terapia richiede un ripensamento profondo del sistema assistenziale italiano. Per garantire che i pazienti possano beneficiare di questa opportunità terapeutica, è fondamentale rafforzare la rete per la **diagnosi precoce**, garantire un accesso uniforme ai **biomarcatori** e formare i professionisti per gestire trattamenti complessi in sicurezza. Bozzali ha evidenziato che è essenziale agire rapidamente su questi fronti per evitare che l’accesso a donanemab resti limitato a pochi.

Importanza della ricerca scientifica

I **neurologi** hanno evidenziato come l’approvazione di donanemab sia il risultato di decenni di **ricerca** sul ruolo dell’accumulo di **amiloide** e **tau** nella fisiopatologia dell’Alzheimer. Questa terapia rappresenta una validazione clinica delle strategie mirate a intervenire nelle fasi iniziali della malattia. Padovani e Bozzali hanno ribadito l’importanza di garantire che l’**Italia** non rimanga indietro nella corsa alla ricerca, sottolineando la necessità di investimenti nella **ricerca traslazionale** e nella **sperimentazione clinica**.

Collaborazione e responsabilità

La Sin e la Sindem si sono dichiarate disponibili a collaborare con l’**Agenzia italiana del farmaco** (Aifa), il **Ministero della Salute** e le **Regioni** per definire percorsi condivisi di accesso e monitoraggio. I presidenti delle due società hanno affermato che non è più il tempo della rassegnazione, ma della responsabilità e della costruzione. Sebbene donanemab non rappresenti la cura definitiva, dimostra che è possibile rallentare la progressione della malattia di Alzheimer, aprendo la strada a nuove speranze per i pazienti e le loro famiglie.