Denatalità, Sabbadini: “Le esigenze femminili non sono state adeguatamente considerate”

Ivan Lombardo

Luglio 25, 2025

Linda Laura Sabbadini, nota statistica e già direttrice dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), ha affrontato il tema della denatalità e delle politiche di sostegno alle donne durante il convegno “Generazioni in mutamento”. L’evento si è svolto il 25 luglio 2025 a Scilla, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia, e ha visto la partecipazione di esperti e professionisti del settore.

Il convegno a scilla

Il convegno “Generazioni in mutamento” ha avuto luogo a Scilla, un affascinante comune calabrese, il 25 luglio 2025. Questo incontro ha riunito diverse personalità del mondo accademico e delle istituzioni, con l’obiettivo di discutere le sfide demografiche che l’Italia sta affrontando. Linda Laura Sabbadini ha preso la parola per evidenziare l’urgenza di adottare politiche più efficaci a favore delle donne, sottolineando come la denatalità sia un fenomeno che non può essere ignorato.

Le parole di Linda Laura Sabbadini

Durante il suo intervento, Sabbadini ha messo in evidenza un dato allarmante: mentre il numero di figli desiderati dalle coppie italiane è di 2, il numero effettivo di figli nati è solo 1. Questo scarto rappresenta una chiara indicazione di un problema sistemico che richiede attenzione. La statistica ha affermato che i bisogni delle donne sono stati a lungo trascurati, e che è necessario investire in politiche di supporto che includano anche i padri. “Le agevolazioni per i genitori sono fondamentali e dovrebbero essere ampliate”, ha dichiarato, evidenziando che le politiche attuali non forniscono le risposte necessarie.

Il confronto con la Germania

Sabbadini ha anche confrontato la situazione italiana con quella della Germania, che in passato ha affrontato problematiche simili ma ha intrapreso azioni per migliorare. “La Germania, ad un certo punto, stava peggio di noi, ma ha cercato di recuperare”, ha spiegato. In contrasto, ha sottolineato che in Italia non ci sono stati tentativi significativi di migliorare le politiche di condivisione e sostegno alle famiglie. “Ci troviamo in uno stato di arretratezza politica“, ha aggiunto, evidenziando che l’Italia è attualmente in fondo alla classifica europea per natalità e che circa la metà delle donne italiane non è attivamente inserita nel mercato del lavoro.

Le conseguenze della mancanza di politiche adeguate

Sabbadini ha messo in guardia sulle conseguenze di un approccio passivo nei confronti della denatalità. Ha affermato che non affrontare il problema porta a situazioni croniche, con un costante calo delle nascite e un numero sempre minore di donne disposte a diventare madri. “Questo è il prezzo che si paga per non aver adottato politiche a favore delle donne“, ha concluso, sottolineando l’importanza di un cambiamento radicale nell’approccio politico per garantire un futuro sostenibile per le nuove generazioni.