Fine vita, il centrodestra pro famiglia chiede di superare i diktat della Corte Costituzionale

Diletta Rossi

Luglio 24, 2025

Antonio Brandi, Presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, ha espresso forti preoccupazioni riguardo al disegno di legge sul suicidio assistito, il cui voto è stato rinviato dal Senato a causa di una decisione unanime dei gruppi all’interno delle Commissioni Giustizia e Sanità. Secondo Brandi, la proposta della maggioranza di centrodestra sarebbe un errore strategico e di sostanza, in quanto si ritiene che la legge possa limitare le sentenze della Corte Costituzionale sul tema.

Preoccupazioni sul suicidio assistito

Brandi ha sottolineato che qualsiasi tentativo di restringere legalmente l’interpretazione delle normative sul suicidio assistito sarà destinato a fallire, poiché i giudici potrebbero reinterpretare le leggi a loro piacimento. La preoccupazione principale è che una legge concepita per “limitare” il suicidio assistito potrebbe, in realtà, legittimare un presunto “diritto a morire”. Questo, a suo avviso, potrebbe portare a un aumento delle richieste di suicidio assistito e, di conseguenza, a un incremento dei decessi.

Richiesta di ripensamento

In vista della pausa estiva, Brandi ha auspicato un ripensamento profondo da parte della maggioranza di centrodestra. Ha sollecitato i politici a non seguire le indicazioni della Corte Costituzionale, invitandoli a bocciare il disegno di legge presentato e a rispondere alla crescente deriva eutanasica con una vera “rivoluzione socio-sanitaria”. Questa trasformazione dovrebbe mettere al centro la persona e le sue sofferenze, promuovendo l’importanza delle cure palliative, dei servizi domiciliari, degli hospice e della formazione professionale specializzata.

Campagna nazionale di Pro Vita & Famiglia

Pro Vita & Famiglia ha in programma di utilizzare l’estate per lanciare una campagna nazionale, con l’obiettivo di far sentire la voce di migliaia di persone vulnerabili e delle loro famiglie. Brandi ha affermato che queste persone si sentono ferite e offese nella loro dignità da proposte di legge che non offrono sollievo e speranza, ma che invece sembrano arrendersi alla disperazione e alla morte.