Le difficoltà legate alla sterilizzazione dei cani: un tema da affrontare

Ivan Lombardo

Luglio 23, 2025

La questione della sterilizzazione dei cani continua a suscitare dibattiti accesi tra esperti e proprietari di animali. Nel 2025, la sterilizzazione delle femmine è una prassi consolidata, specialmente in contesti urbani, mentre il tema della sterilizzazione nei maschi rimane controverso. Alcuni esperti evidenziano l’importanza dell’intervento, mentre altri lo considerano un atto discutibile, sostenendo che la mancanza di produzione di testosterone possa portare a problemi di salute e comportamentali.

Un recente studio pubblicato su BMC Veterinary Research dalla Parsemus Foundation ha cercato di fare luce su questo dilemma, analizzando i pro e i contro della sterilizzazione.

Il problema della sterilizzazione nei cani maschi

Focalizzandoci sulla sterilizzazione dei cani maschi, emerge un fenomeno noto come “spay-neuter syndrome“, traducibile in italiano come “sindrome da sterilizzazione”. Questo termine si riferisce a una serie di conseguenze fisiche e psicologiche che seguono l’operazione, che non si limita alla rimozione degli organi riproduttivi, ma comporta anche l’eliminazione di ormoni vitali, in particolare il testosterone.

L’assenza di questo ormone sin dalla giovane età può rendere i cani più suscettibili a diverse malattie, tra cui cancro, incontinenza, obesità e ipertiroidismo. Inoltre, i maschi privati di testosterone tendono a sviluppare comportamenti come ansia, reattività, paura e persino aggressività. D’altra parte, non sterilizzare un cane maschio, specialmente in un ambiente urbano, può portare a problematiche relazionali con altri cani maschi. Sebbene queste dinamiche possano essere gestite attraverso l’addestramento, i danni fisici e psicologici causati dalla sterilizzazione rimangono una preoccupazione.

Ricerca di alternative alla sterilizzazione

Per affrontare le problematiche legate alla sterilizzazione tradizionale, i ricercatori stanno esplorando metodi alternativi che possano preservare il testosterone nei cani sterilizzati, mantenendo al contempo la loro capacità riproduttiva. Tuttavia, queste soluzioni sono ancora in fase sperimentale e non possono essere applicate a cani già sterilizzati. La Parsemus Foundation ha intrapreso un percorso differente, proponendo una terapia al testosterone per i cani già sottoposti a sterilizzazione, permettendo così di mantenere i livelli di questo ormone essenziale.

La terapia al testosterone: un approccio innovativo

La terapia proposta dalla Parsemus Foundation consiste nell’iniezione di testosterone nei cani sterilizzati, con l’obiettivo di compensare la carenza ormonale derivante dall’operazione. I risultati preliminari di questo trattamento sono stati promettenti: i cani non hanno mostrato effetti collaterali e hanno beneficiato della presenza dell’ormone nel loro sistema.

In aggiunta, il team di ricerca ha osservato una diminuzione dell’ormone LH, associato a vari problemi di salute, incluso il cancro. Questa terapia potrebbe quindi rappresentare una soluzione efficace e a basso costo per affrontare le problematiche legate alla spay-neuter syndrome, migliorando la qualità della vita dei cani sterilizzati. La ricerca continua, con la speranza di trovare metodi sempre più efficaci per garantire il benessere degli animali domestici.