La recente ricerca condotta in **Africa** **subsahariana** ha svelato una nuova forma di **diabete** che potrebbe rivoluzionare le attuali conoscenze sul **diabete** giovanile. Secondo uno studio pubblicato il 22 luglio 2025 su The Lancet Diabetes & Endocrinology, circa due terzi dei partecipanti diagnosticati con **diabete** di tipo 1 soffrirebbero in realtà di una malattia differente. Questo importante lavoro, il più ampio del suo genere nella regione, è stato finanziato dal **National Institute for Health and Care Research** (**NIHR**) britannico e ha coinvolto scienziati provenienti da diverse istituzioni, tra cui l’**Università di Yaoundé** in **Camerun** e la **London School of Hygiene and Tropical Medicine**.
Scoperta di una nuova forma di diabete
La scoperta di una nuova forma di **diabete** è stata effettuata attraverso lo studio **Yoda** (**Young-Onset Diabetes in Sub-Saharan Africa**), che ha coinvolto quasi 900 partecipanti provenienti da **Camerun**, **Uganda** e **Sudafrica**. Tutti i soggetti avevano ricevuto una diagnosi di **diabete** di tipo 1 prima dei 30 anni. I ricercatori hanno riscontrato che circa il 65% di questi pazienti non presentava gli **anticorpi** tipicamente associati al **diabete** autoimmune, suggerendo che non si trattasse di una forma tradizionale di **diabete** di tipo 1. Inoltre, non sono state trovate prove di predisposizione genetica al **diabete** di tipo 1, né caratteristiche compatibili con altre forme di **diabete**, come il **diabete** di tipo 2 o quello legato alla **malnutrizione**.
Implicazioni per la terapia
Le implicazioni di questa ricerca sono significative, poiché molti giovani pazienti che ricevono cure per il **diabete** di tipo 1 potrebbero non essere trattati in modo adeguato. I risultati suggeriscono che i medici devono riconsiderare le diagnosi e le terapie attualmente in uso. **Jean Claude Katte**, dell’**Università di Exeter**, ha sottolineato come fosse già noto che alcuni bambini diagnosticati con **diabete** di tipo 1 riuscivano a sopravvivere senza **insulina** per periodi prolungati, un fenomeno che non rientrava nel profilo standard di questa malattia. Questi nuovi risultati confermano le osservazioni precedenti e aprono la strada a ulteriori ricerche e a potenziali cambiamenti nella gestione della malattia.
La situazione globale del diabete
Attualmente, più di 9 milioni di persone nel mondo convivono con il **diabete** di tipo 1, una malattia cronica in cui il sistema immunitario aggredisce le cellule del **pancreas** responsabili della produzione di **insulina**. Gli autori dello studio evidenziano l’importanza di una corretta diagnosi e trattamento, poiché i pazienti necessitano di iniezioni quotidiane di **insulina** per mantenere sotto controllo i livelli di **glicemia** e prevenire complicazioni gravi. La scoperta di un nuovo sottotipo di **diabete**, non autoimmune e non incluso nelle attuali classificazioni globali, potrebbe avere un impatto significativo sulla salute pubblica, soprattutto nelle aree in cui il **diabete** è in aumento.
Le evidenze emerse dallo studio **Yoda** non solo sfidano le concezioni tradizionali sul **diabete** giovanile, ma pongono anche interrogativi sulla necessità di una revisione delle pratiche cliniche e delle linee guida terapeutiche in tutto il mondo.