Il 22 luglio 2025, l’isola di Lampedusa ha vissuto una storia di resilienza e speranza, protagonista Aisha, una giovane donna di soli diciotto anni, giunta sull’isola nel maggio scorso in condizioni disperate. Pesava appena 32 kg e si trovava al sesto mese di gravidanza. La sua situazione era critica: non riusciva a stare in piedi e mostrava segni evidenti di disidratazione. A prendersi cura di lei sono stati i medici e gli infermieri dell’Asp di Palermo, attivi presso il Poliambulatorio dell’isola, dove Aisha è stata accolta immediatamente.
Aisha e il suo percorso di guarigione
Aisha, il cui nome è stato scelto per motivi di privacy, si è presentata all’equipe medica visibilmente spaventata e silenziosa, appoggiando le mani sul pancino, quasi a proteggere la vita che portava in grembo. Con il passare dei due mesi, Aisha ha mostrato segni di miglioramento, sebbene la strada verso la piena guarigione sia ancora lunga. A metà luglio, ha dato alla luce una bambina di 2.180 grammi, e ora madre e figlia stanno bene, anche se Aisha continua a essere sottopeso e ha bisogno di assistenza.
Il racconto del dottor Canzone
La storia di Aisha è stata raccontata dal dottor Giuseppe Canzone, direttore del Dipartimento salute famiglia dell’Asp di Palermo e del reparto di Ginecologia dell’ospedale di Termini Imerese. Il dottor Canzone, che visita regolarmente Lampedusa, ha descritto il momento in cui Aisha è stata portata al Poliambulatorio: “Quando l’abbiamo vista, non credevamo ai nostri occhi. Era uno scricciolo, piegata in due e incinta. Non parlava, era spaventata.” Accanto a lui, il direttore sanitario dell’Asp, Antonino Levita, e le ostetriche Valentina Dilisi e Caterina Catalano hanno condiviso la preoccupazione e l’impegno profuso nel recupero della giovane madre.
Il trasferimento in ospedale
Aisha è arrivata a Lampedusa il 13 maggio, in condizioni molto critiche. Il dottor Canzone ha spiegato che dopo il suo arrivo, è stata trasferita d’urgenza in elisoccorso all’ospedale Ingrassia di Palermo, dove è stata stabilizzata. Durante il ricovero, Aisha ha ricevuto assistenza medica e fisioterapica, riuscendo a guadagnare 5 kg, arrivando a pesare quasi 36 kg, prima del parto.
Le difficoltà di comunicazione
Un aspetto preoccupante della situazione di Aisha è il trauma subito in Libia, dove si sospetta possa essere stata vittima di violenze. Nonostante l’assistenza dei mediatori culturali, Aisha ha faticato a comunicare e ad aprirsi. “È stata traumatizzata e ha mostrato resistenza anche nell’alimentarsi,” ha aggiunto il dottor Canzone, evidenziando le difficoltà nel costruire un rapporto di fiducia con lei.
Il supporto della comunità
In risposta alla situazione di Aisha e della sua bambina, è stata avviata una gara di solidarietà. Attualmente, madre e figlia sono ricoverate in un ospedale di Palermo, dove continuano il percorso di riabilitazione. Il dottor Canzone ha sottolineato l’importanza del supporto della comunità e del volontariato, che ha già fornito vestiti e beni di prima necessità per Aisha e la sua neonata. L’obiettivo è che Aisha possa tornare a camminare e, nel frattempo, si dedica con amore alla cura della sua bambina.