Gliflozine disponibile in farmacia: i diabetologi promuovono l’accesso alle cure

Ivan Lombardo

Luglio 22, 2025

La recente decisione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) di riclassificare le gliflozine ha suscitato un ampio dibattito nel settore sanitario. Questo cambiamento, ufficializzato il 19 luglio 2025, permette ai farmaci di essere inclusi nella fascia A dei prodotti rimborsabili, rendendo più semplice l’accesso per i pazienti affetti da diabete di tipo 2. Raffaella Buzzetti, presidente della Società Italiana di Diabetologia (Sid), ha commentato positivamente questa evoluzione, evidenziando l’importanza di un approccio più accessibile e autonomo nella gestione della malattia.

Il valore della riclassificazione

La riclassificazione delle gliflozine rappresenta un passo significativo verso una medicina più inclusiva. Buzzetti ha sottolineato che la possibilità di ottenere questi trattamenti direttamente in farmacia, senza la necessità di un piano terapeutico specifico, non solo semplifica le procedure burocratiche, ma riconosce anche il valore di questi farmaci nel trattamento del diabete. La presidente ha affermato che tale cambiamento segna un vero e proprio cambiamento di paradigma nella gestione della patologia. Questo nuovo approccio è cruciale per garantire che i pazienti possano accedere facilmente ai medicinali necessari per il loro benessere.

La semplificazione delle procedure di accesso ai farmaci è particolarmente importante per le persone che vivono in aree rurali o montane, dove la distanza dagli ospedali può rendere difficile la gestione della malattia. Con una maggiore accessibilità, i pazienti possono seguire le terapie in modo più costante, aumentando così le probabilità di successo nel trattamento.

Autonomia gestionale e aderenza alle cure

Buzzetti ha evidenziato come questa nuova misura favorisca una maggiore autonomia per i clinici e migliori opportunità per i pazienti nella gestione della loro condizione. Una semplificazione nella somministrazione delle cure si traduce in un aumento dell’aderenza alle terapie, un aspetto fondamentale per il buon esito del trattamento. La presidente ha spiegato che la scarsa aderenza è un problema comune nelle malattie croniche, spesso a causa della complessità delle terapie e della difficoltà nel reperire i farmaci.

Rendere più accessibili i farmaci, come quelli per il diabete, è essenziale per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Se i medicinali sono facilmente reperibili presso le farmacie locali, i pazienti sono più propensi a seguirne le terapie. Buzzetti ha sottolineato che, soprattutto per coloro che vivono in zone isolate, avere accesso diretto ai farmaci rappresenta un vantaggio significativo nella vita quotidiana.

Un sistema sanitario equo e responsabile

Nel contesto di un sistema sanitario universalistico come quello italiano, Buzzetti ha affermato che garantire un accesso equo e tempestivo alle cure è una responsabilità etica oltre che clinica. La semplificazione delle modalità prescrittive deve essere accompagnata da un adeguato processo di formazione per i professionisti del settore, in modo da assicurare che il controllo sulla spesa sanitaria rimanga efficace.

La presidente della Sid ha chiarito che snellire le procedure non significa ridurre l’importanza del controllo sulla spesa, ma piuttosto rendere il sistema sanitario più fruibile per tutti. Semplificare l’accesso ai farmaci e alle cure è un atto di cura in sé, che può migliorare significativamente la vita dei pazienti con malattie croniche. Buzzetti ha concluso affermando che l’accesso ai farmaci deve essere garantito indipendentemente dalla regione di residenza o dal contesto in cui si vive, sia esso urbano o rurale.