Si è conclusa il 12 marzo 2025 a Palazzo Strozzi, a Firenze, la mostra dal titolo “Tracey Emin. Sex and Solitude”, un evento che ha segnato un importante traguardo per l’arte contemporanea in Italia. Questa esposizione, la più grande mai dedicata alla celebre artista britannica, ha visto la partecipazione di oltre 70.000 visitatori. Fin dall’inaugurazione, il progetto ha ricevuto un notevole riscontro da parte della stampa, sia nazionale che internazionale, che ha elogiato l’originalità e la profondità dell’esposizione.
Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, ha commentato il successo dell’evento sottolineando l’importanza di promuovere la conoscenza dei linguaggi contemporanei. Secondo Galansino, la mostra ha stimolato interrogativi e riflessioni critiche su temi attuali e sulla società contemporanea, confermando il ruolo della Fondazione nel panorama culturale.
La prossima esposizione dedicata al Beato Angelico
Dopo il successo di Tracey Emin, Palazzo Strozzi si prepara a ospitare una nuova mostra dedicata al Beato Angelico. Questo evento, che si svolgerà dal 26 settembre 2025 al 25 gennaio 2026, sarà un percorso che collega Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco, celebrando uno dei maestri del Rinascimento italiano. L’esposizione esplorerà la produzione artistica del Beato Angelico, analizzando la sua influenza su altri artisti del tempo, come Lorenzo Monaco, Masaccio e Filippo Lippi, oltre a scultori come Lorenzo Ghiberti e Luca della Robbia.
La mostra, curata da Carl Brandon Strehlke, curatore emerito del Philadelphia Museum of Art, prevede anche la collaborazione di Stefano Casciu, direttore regionale dei Musei nazionali della Toscana, e di Angelo Tartuferi, già direttore del Museo di San Marco. Questo evento rappresenta una significativa occasione, poiché è la prima grande mostra a Firenze dedicata all’artista dopo settant’anni dalla precedente esposizione monografica del 1955.
Il progetto, frutto di quattro anni di lavoro, prevede il restauro di numerosi capolavori e la riunione, per la prima volta in oltre due secoli, di pale d’altare disperse. L’esposizione si preannuncia come un’importante opportunità per approfondire la conoscenza dell’arte rinascimentale e per apprezzare il contributo del Beato Angelico alla storia dell’arte.