Filippo Borsellino, portavoce del Comitato Famiglie Sospese, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo alla difficile situazione che coinvolge oltre 4.000 famiglie a Milano. Queste famiglie si trovano in una condizione di incertezza a causa di un’inchiesta avviata dalla Procura di Milano che ha bloccato numerosi cantieri e progetti edilizi. Il Comitato è stato creato per unire le persone colpite da questo problema, un limbo che ha avuto inizio con l’inchiesta sull’urbanistica.
Il contesto dell’inchiesta sull’urbanistica a milano
L’inchiesta sull’urbanistica milanese ha avuto un impatto devastante su molte famiglie. Le conseguenze sono tangibili: chi possiede una casa non può venderla, chi ha versato una caparra per un acquisto si ritrova con il cantiere sequestrato e chi ha investito in progetti mai realizzati è bloccato in una situazione di stallo burocratico. Le cifre in gioco sono elevate; molti hanno investito risparmi accumulati con anni di lavoro, a volte con il supporto dei genitori. Borsellino ha sottolineato che la narrazione secondo cui queste case sarebbero destinate a una clientela benestante è fuorviante; la realtà coinvolge una vasta gamma di cittadini, compresi quelli che cercavano soluzioni abitative a prezzi accessibili.
La Procura ha messo in discussione circa 170 progetti, di cui 110 presentano problematiche legate alle contestazioni. Questo ha causato una paralisi nel settore edile, contribuendo ad un aumento dei prezzi delle abitazioni, mentre la domanda rimane alta. La situazione si aggrava ulteriormente per le famiglie che continuano a pagare per appartamenti non ancora costruiti, a causa di contratti che favoriscono i costruttori.
Le testimonianze delle famiglie coinvolte
Filippo Borsellino ha condiviso la sua esperienza personale: ha acquistato un appartamento presso le Residenze Lac in via Cancano due anni fa. Tuttavia, un anno fa, il 19 luglio 2024, il cantiere è stato sequestrato, lasciandolo in una situazione di grande incertezza. Ha investito circa 100.000 euro, risparmi frutto di anni di lavoro e supporto familiare. La sua testimonianza è rappresentativa di molti altri cittadini che si trovano nella stessa condizione.
Molti di loro si sono trovati costretti a trovare soluzioni alternative, come vivere in affitto o appoggiarsi ad amici. Le famiglie sentono di essere abbandonate dalle istituzioni e non hanno idea di come evolverà la situazione nei prossimi mesi. Borsellino ha chiesto chiarezza e responsabilità: se ci sono stati errori da parte di qualcuno, è giusto che paghino, ma non possono essere le famiglie a subire le conseguenze di una situazione di cui non sono responsabili.
Le richieste del comitato famiglie sospese
Il Comitato Famiglie Sospese ha annunciato la propria partecipazione alla seduta del Consiglio comunale di Milano per chiedere risposte concrete. Borsellino ha sottolineato l’importanza di ricevere chiarimenti non solo dalla politica locale, ma anche da quella nazionale, poiché le famiglie colpite non appartengono a nessun schieramento politico specifico. La richiesta principale è che i cantieri vengano sbloccati e che chi ha commesso errori venga chiamato a risponderne.
Borsellino ha anche rivolto un appello ai costruttori, invitandoli a instaurare un dialogo chiaro e trasparente con le famiglie interessate. La collaborazione tra tutti gli attori coinvolti è fondamentale per trovare una soluzione a questa crisi che ha colpito un numero significativo di cittadini milanesi. La speranza è di risolvere la situazione nel più breve tempo possibile, rispettando le procedure legali e le indagini in corso.