Un don Giovanni maturo, segnato da un profondo trauma infantile, è il protagonista della nuova produzione dell’opera di Mozart, presentata dal regista russo Vasily Barkhatov. Questo debutto si è svolto il 20 luglio 2025 al Caracalla Festival di Roma, all’interno della suggestiva cornice della Basilica di Massenzio. La trama ruota attorno a un giovane seduttore che, a causa di un evento drammatico avvenuto durante una visita al luna park, ha visto la morte del padre, un uomo violento sia con la moglie che con lui stesso.
La regia di Barkhatov ha suscitato reazioni contrastanti tra il pubblico, nonostante il successo di Roberto Frontali, interprete del ruolo principale, e dell’intero cast di cantanti. La direzione musicale è stata affidata ad Alessandro Cadario, che ha saputo valorizzare le performance vocali. Tuttavia, la visione artistica del regista ha diviso gli spettatori, con una parte del pubblico che ha espresso il proprio disappunto con fischi. Barkhatov, noto per le sue scelte audaci, ha ambientato l’opera in un moderno parco divertimenti, arricchito da elementi scenici come chioschi di pop corn, una ruota panoramica e un trenino carico di visitatori, creando un contrasto tra il contesto ludico e la drammaticità della storia.
Il conflitto interiore di don Giovanni
Il ricordo dei genitori tormenta costantemente don Giovanni, il quale cerca di redimersi attraverso atti di seduzione. La sua ossessione lo porta a offrire una collana, simbolo materno, a tutte le donne che incontra, in un tentativo di colmare il vuoto lasciato dalla tragedia familiare. Il baritono Roberto Frontali, in questo ruolo per la prima volta, ha dimostrato grande abilità interpretativa, supportato da un cast affiatato che include Vito Priante nel ruolo di Leporello, Eleonora Bellocci come Zerlina, e Carmela Remigio nel ruolo di donna Elvira.
La regia ha saputo mescolare dramma e ironia, come annunciato dallo stesso Barkhatov. Momenti di comicità si sono alternati a scene più serie, come l’apparizione di personaggi in maschera e il gioco di scambio di ruoli tra don Giovanni e Leporello, che ha creato un labirinto di verità e inganno. Maria Grazia Schiavo, applauditissima per la sua interpretazione di donna Anna, ha portato con sé l’urna con le ceneri del padre, mentre il duetto di Zerlina ha aggiunto un tocco di leggerezza alla narrazione.
Un’opera di contrasti e riflessioni
Nella sua interpretazione, don Giovanni non è solo un giovane seduttore, ma un uomo che vive un conflitto interiore, combattuto tra la pulsione erotica e le sue ossessioni. La celebre frase “è solo amore: chi a una sola è fedele, verso l’altre è crudele” riassume la complessità del personaggio. La produzione ha beneficiato di un’ottima amplificazione, che ha messo in risalto le capacità vocali dei cantanti e ha permesso all’orchestra di eseguire la partitura nella sua versione viennese del 1788, con grande apprezzamento da parte del pubblico.
La rappresentazione di don Giovanni proseguirà con altre date in programma: martedì 22, giovedì 24 e venerdì 25 luglio, offrendo così l’opportunità di assistere a questa nuova e audace interpretazione di un classico senza tempo.