Al Palazzo Reale di Milano la mostra di Valerio Berruti sui bambini-adulti

Ivan Lombardo

Luglio 21, 2025

Quando era bambino, Valerio Berruti provava un’emozione intensa ogni volta che la madre si commuoveva di fronte a una fotografia che la ritraeva da piccola. Oggi, a 48 anni e originario di Alba, l’artista ha trasformato quel ricordo in una potente e poetica riflessione artistica. La sua mostra, intitolata ‘More than kids’, è stata inaugurata il 10 gennaio 2025 presso il Palazzo Reale di Milano, e offre una nuova prospettiva sui bambini, che, secondo Berruti, rappresentano una parte di noi stessi.

La mostra e le opere esposte

La mostra presenta una serie di opere, tra cui sculture monumentali, arazzi, disegni e animazioni, tutte incentrate sugli sguardi dei piccoli protagonisti. Questi sguardi invitano gli adulti a riflettere su temi cruciali come le guerre, le migrazioni e i cambiamenti climatici, questioni dalle quali non è possibile distogliere lo sguardo. “Tacere oggi è essere complici”, afferma Berruti, sottolineando l’importanza di affrontare queste problematiche.

Opere significative e messaggi

Nel cortile di Palazzo Reale, un imponente busto di bambina scruta il cielo, esprimendo un messaggio chiaro: ‘Don’t let me be wrong’. Quest’opera è accompagnata dalla colonna sonora di Daddy G dei Massive Attack e sottolinea il punto di non ritorno nella crisi climatica. Entrando nella mostra, i visitatori vengono accolti da un’altra scultura, una bambina sospesa a un salvagente in un ambiente buio, che riporta l’attenzione sul dramma delle migrazioni. Tra le opere esposte, ‘Un mondo nuovo’ si distingue per la sua installazione monumentale, in cui luci e ombre si intrecciano, mentre ‘L’abbraccio più forte’ rappresenta l’unica opera in cui i soggetti interagiscono fisicamente. Questa scultura è stata realizzata per raccogliere fondi a favore dell’ospedale di Verduno, nel Cuneese, in fase di apertura durante la pandemia di Covid. Grazie ai 140mila euro raccolti, è stato possibile finanziare anche un ambulatorio mobile per le aree limitrofe.

Riflessioni e denunce sociali

Procedendo nella mostra, i visitatori si imbattono in ‘Nel silenzio’, un’opera che rappresenta corpi umani segnati dal sole, una denuncia dell’inerzia sociale di fronte ai pericoli del cambiamento climatico. Un’altra opera, ‘Nel nome del padre’, presenta 42 bambini, tutti con il medesimo volto ma con acconciature diverse, a simboleggiare i vari conflitti nel mondo. Questi bambini fissano una coetanea in silenzio, incapace di incrociare i loro sguardi, lasciando il pubblico a interrogarsi sulla sua identità. Questa scelta stilistica di Berruti invita a una riflessione profonda, stimolando emozioni e pensiero critico.

Un finale magico e significativo

A chiudere la mostra, una giostra bianca, decorata con passerotti al posto dei tradizionali cavallini, offre un momento di magia e leggerezza, accompagnata dalla musica originale composta da Ludovico Einaudi. La mostra di Berruti si configura come un’importante occasione di riflessione sull’infanzia e sulle questioni globali, invitando il pubblico a guardare oltre le apparenze e a impegnarsi attivamente nel presente.