‘8 Albe’ a Noto: il progetto ‘Tramonti’ esplora cosmogonie e apocalissi

Ivan Lombardo

Luglio 21, 2025

Il 31 luglio 2025, Noto, in provincia di Siracusa, ospiterà la terza edizione della rassegna di arte contemporanea denominata ‘8 Albe’, promossa dalla Dimora delle Balze. Quest’anno, il progetto è curato da Lucia Pietroiusti, figura di spicco delle ‘Serpentine Galleries’ di Londra, e avrà come tema centrale “Tramonti: cosmogonie e fini del mondo“.

Il programma della rassegna

La rassegna si articolerà in quattro serate, programmate per il 31 luglio, il 7 agosto, il 21 agosto e il 28 agosto. Le serate presenteranno venticinque opere di sedici artisti e artiste internazionali, selezionate dalla curatrice. I titoli degli eventi, volutamente ripetitivi, sono ‘How We Ended‘, ‘How We Began‘, ‘How We Ended‘ e ancora ‘How We Began‘. Questa scelta provocatoria sottolinea un ciclo continuo, simile a un processo metabolico di trasformazione, che comincia con la fine e si evolve in un dialogo tra il principio e la conclusione.

Temi e linguaggi artistici

Le opere esposte offrono una riflessione profonda su un mondo in continua evoluzione, caratterizzato da forme, vite, spazi e conoscenze che, per loro stessa natura, sono destinate a essere temporanee. Attraverso i resti delle civiltà passate e le assenze lasciate dalle conoscenze obliterate dal colonialismo o dalle catastrofi, gli artisti raccontano ciò che rimane e ciò che si perde nel corso del tempo.

Il linguaggio espressivo di artisti come Alice Bucknell, Yin-Ju Chen, Marcus Coates, Kyriaki Goni, Camille Henrot e altri, affronta questioni climatiche e stimola una riflessione critica sul mondo contemporaneo. Questi artisti invitano a rivedere il nostro concetto di civilizzazione, integrando la dimensione naturale e selvaggia nella nostra comprensione del mondo.

Le parole della curatrice

Lucia Pietroiusti ha dichiarato: “Impariamo della nascita e della caduta di magnifiche civiltà, o dei relitti dell’incursione coloniale. Molto ci viene raccontato dal silenzio di quelle forme di sapere e di costruzione dei mondi che sono state cancellate dal tempo, dal potere o dalla catastrofe. Eppure, quando viviamo un mondo dall’interno, la sua fine può cadere al di fuori del dominio del pensabile. Può essere impossibile immaginare che il nostro mondo finisca del tutto. Una sfida quasi impossibile, sembra: immaginare noi stessi, noi qui, che condividiamo questo momento silenzioso, come appartenenti a un tale mondo“.

La rassegna ‘8 Albe‘ si propone quindi non solo come un evento espositivo, ma come un’opportunità per riflettere su temi di grande attualità, attraverso opere capaci di stimolare un dialogo profondo e necessario.