Il 19 luglio 2025, la città di Gorizia ha celebrato l’inaugurazione della scultura in mosaico intitolata “La Donna Vitruviana“, realizzata dall’artista Francesca Chialà. Questo evento si è svolto in Piazza della Transalpina, un luogo simbolico che rappresenta l’abbattimento del confine tra Italia e Slovenia. La scultura è parte del programma della Capitale Europea della Cultura, condiviso con Nuova Gorica, ed è stata accolta con entusiasmo da un pubblico composto da cittadini italiani e sloveni.
L’opera sarà visibile fino al 31 dicembre 2025 e la sua inaugurazione è stata caratterizzata da due straordinarie performance di Body Art, che hanno coinvolto numerosi bambini. Questi eventi hanno avuto come tema centrale la pace e la salvaguardia del pianeta, trasformando l’arte in un linguaggio di condivisione e di azione collettiva.
Dettagli della scultura
“La Donna Vitruviana” è stata presentata in anteprima all’Arsenale di Venezia durante la Biennale d’Arte 2024. Quest’opera d’arte rappresenta un connubio tra Oriente e Occidente, maschile e femminile, scienza e spiritualità, con l’intento di promuovere la pace e la salvezza della Terra. Realizzata con piccole tessere di vetro e foglie d’oro, la scultura-mosaico è incastonata all’interno di una geometria sacra, composta da un cerchio e un quadrato di metallo. Essa raffigura un uomo e una donna in equilibrio nella posizione dell’albero dello yoga, simboleggiando l’armonia tra Yin e Yang e l’importanza della collaborazione tra i sessi per la salvaguardia del nostro pianeta.
L’immagine dell’uomo è stata creata unendo il corpo di una persona al volto tratto dal famoso disegno di Leonardo da Vinci, trasformata in mosaico dai maestri artigiani di Spilimbergo. L’opera include anche elementi di intelligenza artificiale generativa, sottolineando l’importanza della ricerca scientifica nella lotta contro il riscaldamento globale e la salvaguardia degli ecosistemi marini.
Performance artistiche con i bambini
Durante la prima performance, i bambini presenti hanno avuto l’opportunità di dipingere con mani e piedi quattro grandi tele, disposte a formare un quadrato attorno al cerchio mosaico della piazza. Utilizzando i sette colori della pace e accompagnati dalle musiche di artisti internazionali, i piccoli artisti hanno voluto esprimere la loro denuncia contro i conflitti nel mondo.
La seconda performance di Body Art, realizzata in collaborazione con il Premio Internazionale Sergio Amidei, ha visto i bambini dipingere le stesse tele dall’altro lato, ispirati dalle musiche dei film di Ferzan Ozpetek, premiato a Gorizia. Questo dialogo tra Body Painting e Cinema ha creato un’atmosfera di connessione tra le diverse forme d’arte.
I bambini si sono riuniti in cerchio, pregando per le vittime di guerra mentre Francesca Chialà ricreava la posizione della Donna Vitruviana sul mosaico centrale. Insieme, hanno trasformato il quadrato in una lunga tela bianca di 40 metri, simbolizzando l’abbattimento del muro e l’ideale dei corridoi umanitari.
Le tele create durante l’evento diventeranno quinte teatrali transfrontaliere, esposte in luoghi simbolici di Gorizia. Questo progetto è promosso dal movimento artistico “La FESTA delle 7 ARTI”, fondato da Chialà per intrecciare le diverse forme artistiche con i diritti umani, sociali e ambientali, e organizzato in collaborazione con il Comune di Gorizia e il GECT GO.