I Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Udine hanno portato a termine un’importante operazione di restituzione di reperti archeologici, frutto di un’indagine avviata nel 2022. L’azione, che ha avuto luogo il 15 marzo 2025, ha visto il ritorno di numerosi beni storici alle Ambasciate di Grecia, Egitto e, in particolare, del Regno di Giordania.
I reperti restituiti
I reperti restituiti includono un assortimento di vasellame in terracotta finemente decorato e un intero corredo fittile, comprendente unguentari e piccole anforette. Questi ultimi sono riconducibili al prestigioso sito nabateo di Petra, in Giordania. I beni erano stati sequestrati durante un’operazione condotta nell’abitazione di un privato cittadino nella provincia di Trento, dove erano stati conservati per anni.
La buona fede del possessore
Durante le indagini, è emersa la buona fede del possessore dei reperti, il quale ha dichiarato di aver ereditato il materiale dal defunto padre. Quest’ultimo era un noto medico e letterato della zona, che, spinto dalla sua passione per i viaggi e la cultura, aveva collezionato questi “souvenir non convenzionali” in diverse parti del mondo. Tuttavia, la sua attività di raccolta ha portato alla sottrazione di beni preziosi dal patrimonio culturale di quei Paesi, limitando la loro accessibilità al pubblico.
Impegno delle autorità italiane
La restituzione di questi reperti rappresenta un importante passo nella salvaguardia del patrimonio culturale internazionale e sottolinea l’impegno delle autorità italiane nella lotta contro il traffico di beni culturali. I Carabinieri continuano a monitorare e investigare su casi simili, per garantire la tutela e il rispetto della storia e delle tradizioni dei vari popoli.