Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha inaugurato oggi, 15 marzo 2025, la mostra “La memoria dell’acqua. Nuove scoperte Archeologiche dal Gran Carro di Bolsena“. L’evento si svolge in due sedi espositive e presenta una selezione di reperti recuperati dalle acque del lago, grazie alle indagini condotte dal Servizio di Archeologia Subacquea della Soprintendenza di Viterbo. Questi reperti offrono uno spaccato della vita quotidiana delle popolazioni che abitavano il sito del Gran Carro, un tempo affacciato sulle rive del lago.
Visita al museo territoriale
Il Ministro ha iniziato la sua visita presso il Museo Territoriale del Lago di Bolsena, situato nell’antico Palazzo Monaldeschi della Cervara, dove sono esposti la maggior parte dei materiali provenienti dagli scavi recenti. Questi reperti appartengono principalmente alla Cultura Villanoviana, che precede la nascita delle grandi città etrusche come Vulci, Tarquinia, Cerveteri, Veio e Orvieto.
Seconda sede della mostra
Successivamente, Giuli si è recato nella seconda sede, presso la Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo sull’isola Bisentina. Questo luogo è stato restituito alla comunità nel 2024 dopo un accurato restauro. Qui, la mostra è suddivisa in quattro sezioni tematiche: il mondo femminile, il sacro, la vita quotidiana e il viaggio. L’obiettivo è quello di rappresentare la complessità e la varietà delle testimonianze storiche emerse.
Autorità presenti alla cerimonia
Alla cerimonia erano presenti diverse autorità , tra cui il Presidente della Commissione Ambiente della Camera, Mauro Rotelli, il Sindaco di Bolsena, Andrea Di Sorte, il Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Fabrizio Magani, e la Soprintendente ABAP per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, Margherita Eichberg, insieme alla funzionaria archeologa Barbara Barbaro.
Importanza del lago di Bolsena
Durante il suo intervento, il Ministro Giuli ha sottolineato l’importanza del Lago di Bolsena, definendolo “l’ombelico del mondo”. Ha evidenziato non solo la sua dimensione come il lago vulcanico più grande d’Europa, ma anche il suo significato storico, poiché rappresenta le radici ancestrali del popolo etrusco, che si è evoluto da una cultura villanoviana a una tirrenica. Giuli ha espresso l’idea che le scoperte in questo territorio non solo rimandano a un passato remoto, ma proiettano anche verso il futuro. Ha concluso il suo discorso affermando che la Tuscia e Bolsena sono diventate un modello di riferimento per l’archeologia, evidenziando un legame ideale di amicizia e solidarietà tra il passato e il presente, unendo tutti noi in un orgoglio comune di appartenenza a questa terra.