Il Jerusalem Film Festival si svolge in un contesto di conflitto armato

Ivan Lombardo

Luglio 17, 2025

Il Jerusalem Film Festival ha dato il via alla sua 42a edizione il 10 dicembre 2025, in un contesto segnato dalla guerra a Gaza e dal recente conflitto tra Iran e Israele. L’attrice di Hollywood Gal Gadot ha presieduto l’evento come ospite d’onore, attirando l’attenzione di migliaia di spettatori.

Organizzazione dell’evento

Roni Mahadav-Levin, direttore del festival, ha rivelato in un’intervista all’Afp che l’organizzazione dell’evento è stata incerta fino a tre settimane prima dell’apertura. “Abbiamo trascorso due settimane nei rifugi, cercando di decidere se potevamo mantenere la data del festival”, ha spiegato, sottolineando le difficoltà dovute alla guerra Iran-Israele. “È stata una vera sfida; i voli sono stati cancellati e gli ospiti erano titubanti”, ha aggiunto.

Premio speciale a Gal Gadot

Gal Gadot, celebre per il suo ruolo di Wonder Woman, ha ricevuto un premio speciale tra gli applausi di un vasto pubblico riunito in un anfiteatro nei pressi della Città Vecchia di Gerusalemme. Durante il suo discorso di ringraziamento, l’attrice quarantenne, originaria di Tel Aviv, ha fatto riferimento al conflitto tra Israele e il movimento islamista Hamas, auspicando che “questa guerra finisca e che ci sia finalmente calma e sicurezza per tutti”. Ha sottolineato l’importanza di “poter respirare di nuovo”, affermando che ciò sarà possibile solo quando gli ostaggi rapiti il 7 ottobre nel sud di Israele saranno riportati a casa.

Critiche e reazioni

Dal giorno dell’attacco, Gal Gadot ha subito critiche sui social media da parte di attivisti filo-palestinesi, a causa del suo sostegno all’esercito israeliano. Inoltre, ha ricevuto attacchi dai media di destra in Israele per la sua posizione favorevole alla fine della guerra a Gaza, dimostrando come il suo coinvolgimento nel conflitto abbia suscitato reazioni contrastanti.

Momento di celebrazione

Il festival, nonostante le incertezze, rappresenta un momento di celebrazione e riflessione per la comunità cinematografica, in un periodo di tensione e conflitto.